Una ventina d’anni fa, a Milano, il sindaco Tognoli inaugurò un barcone turistico che dai Navigli andava ad Abbiategrasso, e lo battezzò “il Bateau Mouche”. Una decina d’anni fa, invece, progettarono i nuovi marciapedi pedonali di corso Lodi, e li definirono “le ramblas”. Pochi mesi fa, infine, si sono inventati una passeggiata nel quartiere di Santa Giulia, e l’hanno chiamata “La Promenade”. Milano è sempre stata “wannabe” delle grandi città europee, da Parigi a Barcellona. Non ce l’ha mai fatta, e basta leggere le cronache di questi giorni per capirne le ragioni: divise griffate ai taxisti, ma proprio non si trova uno spazio per il luogo di culto di una religione che viene da lontano. Per diventare una metropoli serve apertura, curiosità verso l’altro e il diverso, interesse verso ciò che ci sembra strano e lontano dai nostri usi e costumi. Finché si pensa solo a mantenere il decoro nel proprio tinello, si resterà sempre dei patetici wannabe.
Dall’articolo “Wannabe Milano” di Alessandro Gilioli (via pollicinor)
Post più popolari
- Google Apps Script
- Google Rulez !!!
- Come evitare gli eventi spam o indesiderati di G+
- La microgenerazione elettrica solare ed eolica è arrivata a coprire un sesto del totale di elettricità prodotta al mondo. Ciò significa che in termini di diffusione su scala mondiale l’energia nucleare è in svantaggio. Il sorpasso è avvenuto nel 2006. Questo almeno secondo quanto riportato da Amory B. Lovins co-fondatore e direttore scientifico dell’istituto Rocky Mountain in Colorado ed ex consigliere di 19 capi di stato.