A volte mi soffermo a pensare a come sarebbe essere onnipotente. La prima idea con cui mi sono trastullato è stata quella di poter riportare in vita i defunti, poter avere di nuovo accanto parenti e amici che non ci sono più. Una volta arrivato a tal punto quale senso avrebbe fermarsi? Riportare in vita i cari delle persone importanti per me. Avrei permesso che i bambini potessero morire? Avrei permesso che chiunque sofrisse per una perdita? Avrei quindi resuscitato tutti e avrei reso tutti immortali, eliminato malattie e sofferenze.
Che senso avrebbe avuto?
Nessuno.
Avrei riavvolto il tempo, giocato infinite varianti con infiniti universi, avrei avuto la piena consapevolezza di ogni possibilità, senza limiti di spazio o tempo. Ogni azione avrebbe completamente perso qualsiasi significato. Nella migliore delle ipotesi sarei riuscito a sopportare un'esistenza vuota e senza stimoli, nella peggiore mi sarei annichilito con tutta la realtà.
Cosa ve ne pare di questa farneticazione?
Quale farneticazione?
RispondiEliminaL'onnipotenza o la sua valutazione?
Le letture di D.Dennett mi hanno "illuminato".
La potenza non è nello stravolgimento ma nella capacità di rispondere alle condizioni ambientali.
Forse l'onnipotenza dovrebbe essere la capacità di reagire a qualunque cosa, ma rischierei di farneticare io.
Un Sorriso
Questo prima o dopo esserti bevuto dell'assenzio??
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